Pratiche riparative per tutti
- Serena Granzini
- 21 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Che lavoro fai?
Sono un insegnante e consulente scolastica per l'implementazione di Pratiche Riparative in Turchia.
Eh???
Si avete ragione, non è assolutamente chiaro.
Mettiamola così, questa rubrica servirà a me per finalmente spiegare a mia madre cosa faccio nella vita e a tutti noi per capire quanto valorizzare le relazioni sia fondamentale per vivere meglio.
Infatti le Pratiche Riparative sono azioni concrete volte a valorizzare rapporti profondi, positivi fra le persone in ogni ambito della loro vita. Sono il frutto di una filosofia che non identifica le persone con le loro azioni: "non sono quello che faccio!".
İnoltre ci aiutano a considerare il conflitto come un'occasione di maturazione.
Direte. Serve qualcuno che spieghi tutto questo?
Ebbene sì! Nell'ambito lavorativo, educativo e familiare. Serve a tutti credetemi.
Partiamo dalle regole del gioco:
1. In ogni post del blog tenterò di portare alla vostra attenzione un esempio di "questa cosa strana che mia madre non capisce".
Un esempio positivo che ci possa ispirare a stare e fare meglio nella nostra vita.
2. Non troverete lezioni in queste pagine perché la cosa bella di questo approccio è che ogni giorno si può imparare di più.
Tutti ma proprio tutti, specialmente gli insegnanti come me possono imparare quindi proverò a farlo con voi.
3. Vorrei tanto raccogliere le vostre testimonianze di esperienze positive vissute od incontrate così da accrescere la speranza che sì il mondo è allo sfacelo ma noi tutti i giorni possiamo provare a cambiare le cose.
Ci state?
Si parte.
Comincerò da una realtà a me molto vicina e semplice: Scuola d’infanzia.
"Credo che questo bambino si senta molto triste. Lo abbraccio"
È un bambino di tre anni a pronunciarla durante un momento di pesante stanchezza del suo compagno di classe.
Una frase semplice e diretta ma che rappresenta un concreto esempio di pratica riparativa assimilata.
Cosa ci mostra? Osservazione, riconoscimento e verbalizzazione di uno stato emotivo, empatia e aiuto.
Questi sono tutti elementi e valori delle pratiche riparative.
Questo gesto sarà quel 'semino' che germoglierà in una relazione profonda fra questi futuri adulti.
Premetto che forse può sembrare una reazione prevedibile, al contrario una dimostrazione di empatia in età infantile non è assolutamente scontata.
Aggiungiamoci anche che la Turchia, sfortunatamente, al momento non brilla per un sistema educativo basato sul fermarsi a valorizzare emozioni, stati d’animo e bisogni ma piuttosto che incita ad una competizione assurda per l’ottenimento di un eccellente risultato, di una posizione socialmente rispettata e persino, in età infantile, all’accaparramento dell’affetto della maestra di turno.
‘Devi essere un bravo bambino mi raccomando!’
A scuola le pratiche riparative aiutano a sensibilizzare gli educatori e gli studenti a lavorare sull'alfabetizzazione emotiva, sull'ascolto attivo e sull'empatia.
Un utilizzo di tecniche, materiali specifici e routine aiutano i bambini/ ragazzi/ adulti ad interiorizzare una naturale predisposizione alla connessione con gli altri.
Perché, stupirsi di atti efferati o anti-sociali in età adolescenziale senza aver garantito ai pargoli degli input che accrescessero la loro sensibilità verso i bisogni degli altri suona alquanto strano.
Quindi per mia mamma e tutti noi:
L’assunzione di un approccio che vede come fondamentale la relazione fra gli individui, il riconoscere le proprie e altrui emozioni e la nascita di empatia da parte di tutto il personale scolastico è parte del processo riparativo.
Finito, eh no! Siamo solo all’inizio.
Le pratiche riparative infatti assumono connotati diversi in base all’ambito di applicazione.
Per oggi però basta perché’ io e mia madre siamo stanche.
Alla prossima Girasoli.
P. S= A voi è mai capitato di sentirvi ‘compresi’ come il nostro bambino stanco? Scrivetemi!.
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